Alfredo rientra mentre Violetta sta scrivendogli un biglietto d’addio. Lui è preoccupato perché ha saputo dell’arrivo del padre. Lei è sconvolta, piange e, prima di allontanarsi, esplode in un grido d’amore. Poco dopo, Alfredo legge la lettera in cui Violetta gli dice che tornerà a fare la mantenuta; tormentato da gelosia e risentimento, viene consolato dal padre che approfitta della situazione per convincerlo a tornare a casa. Alfredo non sente ragioni, pensa a un probabile rivale e si precipita a cercare Violetta per vendicarsi.
La sera stessa, in casa di Flora Bervoix, si tiene una festa. Il frastuono dei balli mascherati accresce per contrasto la solitudine e l’angoscia dei protagonisti. Alfredo entra mentre alcuni ospiti iniziano a giocare a carte. Arriva anche Violetta accompagnata da Douphol. Alfredo sfida il barone al gioco e vince ripetutamente, provocandolo con pesanti allusioni. Viene annunciata la cena, tutti si allontanano.
Violetta rientra subito, con un cenno ha fatto capire ad Alfredo di dovergli parlare. Lui la raggiunge, ma il dialogo si rivela impossibile: non comunicano più. Sono in un vicolo cieco e lei è costretta a mentire pur di non svelare la verità; messa alle strette, gli dice di amare Douphol. Alfredo perde il controllo, chiama gli invitati e getta addosso a Violetta il denaro vinto al gioco. Tutti si stupiscono che l'uomo infranga in modo così brutale le regole delle buone maniere, subito ribadite da Giorgio Germont, presente tra gli invitati. Violetta è distrutta. Alfredo, pentito, viene portato via dal padre dopo essere stato sfidato a duello da Douphol.